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Valeria Melpignano, 21 anni, impiegata. Torino, 13 agosto 1998: sono le 7 e 40, un’auto si ferma al semaforo, una ragazza scende dalla macchina urlando “aiuto, mi uccide”. Ha il corpo coperto di sangue, cade per terra e dopo pochi minuti muore. Dall’auto scende un uomo, ha in mano un coltello e fugge. Uccisa dall’ex Bruno Fruzzetti, 46 anni, artigiano con precedenti per atti osceni. Non aveva accettato l’ennesimo rifiuto e la uccide con quattordici coltellate.

La madre si è tolta la vita lanciandosi dal quinto piano un anno dopo che sua figlia, Valeria Melpignano di 21 anni, era stata uccisa con 14 coltellate. Lo ha fatto nell’agosto scorso, alla vigilia del processo d’Assise contro l’ assassino.