clipboard016

Annamaria Mele, impiegata, mamma. Uccisa con un colpo d’arma da fuoco dal marito.

Nuoro, 3 dicembre 1998Annamaria era malata mentre lui, Pierpaolo Cardia, aveva un’altra relazione. Lei chiede la separazione e lui le spara un colpo di pistola alla tempia, mentre Vanessa, 6 anni, gioca nella stanza accanto. Lui, guardia forestale dice che era esasperato, che la moglie lo aveva minacciato di morte e che voleva separarsi. Condannato a 14 anni e 6 mesi con rito abbreviato, libero dopo 8 anni con indulto e benefici vari. Non ha mai versato la provvisionale di 80 milioni di lire fissata dalla Corte d’Assise di Nuoro, denuncia i cognati per diffamazione e nove giorni dopo la libertà chiede di incassare la pensione di reversibilità della moglie uccisa, togliendola alla figlia a cui scrive: “il 50% della colpa è di tua madre”.

vanessa

Non appena 18enne, Vanessa, chiede ed ottiene di cambiare cognome, eliminando quello del padre e sostituendolo con quello della madre. Si oppone alla richiesta del padre di incassare la pensione della madre uccisa, facendo approvare una nuova legge in Parlamento.